lunedì 13 dicembre 2010

Ristorante Hai Jing

L'intraprendenza dei Cinesi è invidiabile, e quella dei proprietari del Ristorante Hai Jing lo è ancora di più. Non solo resistono da anni in una location come Piazza Bengasi ma hanno addirittura allargato l'attività con l'apertura di un piccolo hotel adiacente al loro locale.
Resistono da così tanto tempo, però, che si sono mummificati. Sì, con l'immancabile puzza di fritto che impregna vestiti e capelli, con i lanternoni finto-antichi che non avrebbero sfigurato in un bordello della Hong Kong degli anni '20 e le decorazioni floreali in vera plastica.
Quello che c'è di nuovo è un buffet all you can eat a 10,90€ - abbastanza deprimente - ed una carta sushi che non ho nemmeno voluto aprire dopo aver dato uno sguardo ai tranci usati per le preparazioni.
Tutto, e dico tutto, il resto sembra non aver risentito dello scorrere del tempo. Il menù rimane banalotto, non negativo, solo banale con qualche sparuta pietanza thai ed una presunta lista di specialità che in altri locali sono considerati ormai piatti ordinari.
Avendo deciso di provare l'Hai Jing dopo una sessione di shopping natalizio nella vicina 8Gallery, eravamo quindi ben disposti verso la cena ma, sinceramente, non siamo riusciti a trovare nulla che ci abbia convinto a ripetere l'esperienza una seconda volta.
Abbiamo ordinato: ravioli di gamberi al vapore, riso ai fiori di loto, spaghetti di soia ai frutti di mare, cestino di patate e frutti di mare, vitello con zenzero e cipollotti e gamberoni arrosto.
La mia ragazza ha trovato i ravioli di buona fattura anche se erano piuttosto grossi e dalla pasta abbastanza spessa, quindi voto discreto.
Discorso un po' diverso sui primi. Le cozze vanno raschiate. Non è una pretesa da fighette, i cirripedi che incrostano le conchiglie sono veicolo di numerosi batteri che la breve cottura nel wok non necessariamente uccide. Quelle che costituivano il (magro) condimento degli spaghetti di soia della mia lei parevano la chiglia di una nave dopo tre settimane di fonda nella Baia dei parassiti mutanti.
Il riso è stata poi un'esperienza comica: se uno ordina riso con fiori di loto, si aspetta logicamente un riso saltato accompagnato dalla dolcezza dei boccioli carnosi di questa ninfea. Questo secondo la logica. Secondo invece il genio un po' folle dello chef, si tratta di insipido riso alla cantonese scotto nella foglia di loto, che nella traduzione inglese del menù è diventato rice flour lotus...un po' come carta, pietra, forbice!
Deludente il cestino di patate con frutti di mare, ridottisi a qualche gamberetto scongelato e le immancabili cozze ai parassiti, l'involucro, poi, era assolutamente immangiabile e reso molliccio da una salsa scura non identificata.
O io non capisco l'italiano oppure ci deve essere qualche problema quando i famosi gamberoni arrosto arrivano fritti in una leggere pastella...
L'unico spiraglio di luce dell'intera cena è stato il vitello che si sposava alla meraviglia con la julienne di zenzero ed i cipollotti affettati. In cucina dovrebbero solo ricordarsi che, se non si vuole che il cliente si ustioni le mani e si unga i vestiti, non si dovrebbe riempire il piatto di ferro con olio sbordante prima di portare tutto in tavola.
Per finire, gelati confezionati alla grappa di rose e al lychee, farinoso come la brina sul parabrezza della macchina alle cinque di mattina.
39,70€ alla cassa, digestivo offerto e tessera punti, il cui unico stampino non riceverà mai la visita di un suo simile.
Ultima cosa, comodo il parcheggio nelle ore serali, mentre a pranzo potrebbe essere complicato per via del mercato.

Servizio: 3/4
Cibo: 4/9
Locale: 4/6
Effetti collaterali: No

Giudizio finale: 12/20 - Bettola

Ristorante Cinese Pensione Hai Jing
Piazza Bengasi 15
10127 - Torino
011/6061693
Aperto tutti i giorni

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